Mortificata, avvilita, come se fossi in una condizione mentale di chiedere scusa.

Generalmente accompagnata da una profonda mancanza di autostima, la mortificazione delle persone, sia essa inflitta da altri individui o auto-inflitta, può avere profonde conseguenze sulla psiche umana.

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In molti casi, la mortificazione è il risultato di comportamenti dannosi o discriminatori da parte di persone dello stesso ambiente sociale o familiare, dove queste persone sono oggetto di critiche costanti, insulti, derisioni o trattamenti ingiusti. Queste esperienze possono lasciare cicatrici emotive profonde e persistenti, minando la fiducia nelle proprie capacità e nella propria dignità.

Si tratta di un'esperienza dolorosa

destabilizzante

che può generare sentimenti di vergogna, umiliazione e scarsa fiducia di sè stessi. Questo fenomeno può manifestarsi in molteplici contesti, come nel bullismo, nell’abuso emotivo o nel perfezionismo eccessivo.

Le persone che subiscono mortificazioni ripetute si percepiscono spesso come inadeguate, indesiderate o prive di valore. Questo può portare a sentimenti di isolamento sociale e depressione, poiché esse tendono a ritirarsi e a evitare situazioni che potrebbero esporle a ulteriori critiche o umiliazioni.

 

Inoltre, la mortificazione può influenzare negativamente il modo in cui le persone si rapportano agli altri e alle relazioni interpersonali. Coloro che hanno subito mortificazioni possono sviluppare difese emotive, come il distacco emotivo o l’aggressività, per proteggersi dal dolore e dalla vulnerabilità. Questo può ostacolare la capacità di costruire legami significativi e di fidarsi degli altri, generando un senso di isolamento e alienazione ancora più profondo.

È importante sottolineare che la mortificazione può anche essere auto-inflitta, ad esempio attraverso il perfezionismo eccessivo o l’autocritica costante; in questi casi, le persone si sottopongono a pressioni insostenibili per raggiungere standard irrealistici, spesso motivati da un profondo senso di insicurezza o di inferiorità. Questo comportamento autodistruttivo può portare a un ciclo negativo di autovalutazione distorta e autocondanna, alimentando la sensazione di inadeguatezza e il timore del giudizio degli altri.

Affrontare la mortificazione richiede un processo di guarigione complesso e multifase.

È fondamentale offrire sostegno emotivo e psicologico alle persone che hanno subito mortificazioni, incoraggiandole a esprimere i loro sentimenti e a confrontarsi con le esperienze dolorose. Inoltre, è importante promuovere un clima di rispetto e tolleranza nei contesti sociali e lavorativi, affinché le persone possano sentirsi accettate e valorizzate per chi sono. La guarigione dalla mortificazione può richiedere tempo e sforzo, ma è possibile superare le cicatrici emotive e ricostruire la fiducia in se stessi e nelle proprie relazioni. Con il sostegno adeguato e un impegno verso il proprio benessere emotivo, le persone possono imparare a riconoscere il proprio valore intrinseco e a coltivare una visione più compassionevole di sé stesse e degli altri.

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